sabato 1 febbraio 2014

Nicolas Barreau - Da poco letti



Gli ingredienti segreti dell'amore, Nicolas Barreau, Feltrinelli, 2010, pp.232

Ho già rivelato un debole per i libri che riescono a coniugare una buona storia con l'amore per la cucina, e questo romanzo può occupare un posto importante su tale mensola ideale della libreria, accanto a "Chocolat" e "Kitchen Chinese", per ora.
La giovane chef Aurélie Bredin, proprietaria del piccolo e caratteristico "Le temps des cerises", in un triste e piovoso pomeriggio di novembre, appena dopo essere stata lasciata dal fidanzato, si mette a girovagare senza meta per le vie di Parigi e finisce per caso in una piccola libreria, dove viene colpita da un libro "Il sorriso delle donne" che apre subito e, con suo immenso stupore, ritrova se stessa e il suo ristorante descritti nell'incipit.
Decide allora di scovare il misterioso autore inglese, Robert Miller.
Comincia poeticamente così questa commedia degli equivoci dove tutto non è come sembra e dove il finale sarà tutt'altro che scontato (e molto più romantico del previsto).
Nicolas Barreau, parigino di madre tedesca, ha scelto di scrivere proprio in tedesco questo romanzo dove, dalla prima all'ultima pagina, si respira, si ammira e si gusta Parigi; una Parigi di piccoli ristoranti, vie strette, passeggiate lungo la Senna e "pains au chocolat".
E' un inno alle piccole gioie della vita, questo romanzo, e Aurélie ne è la perfetta incarnazione: quando è triste compra dei fiori, è solita appendere sulla carta da parati della sua camera da letto tante "farfalle", ovvero foglietti colorati sparsi in cui annota pensieri fugaci suoi o sentiti per caso pronunciare da altri e "...preferisco fare una  lunga passeggiata o preparare una crostata di albicocche, e allora ad accendere la mia fantasia e farmi sognare è il meraviglioso profumo della miscela di farina, burro, vaniglia, uova, frutta e panna che si diffonde per la casa".
E alla fine del romanzo, quando una leggera tristezza all'idea di lasciare andare Aurèlie per la sua strada e di tornare a casa dopo questo piacevole breve viaggio a Parigi vi prenderà ,potrete sempre consolarvi provando a cucinare il "menu d'amour" che si trova alla fine; di sicuro io proverò i "gâteaux au chocolat" accompagnati dal "parfait d'orange". Buon appetito, opps..lettura.    



lunedì 27 gennaio 2014

Bastoncino - I libri di Bianca

 

Julia Donaldson, Alex Scheffler, Bastoncino, Edizioni El

"In un albero cavo di un verde giardino vive la famiglia di Bastoncino.." che però viene scambiato da un cane per un bastone da riportare al padrone, da una bambina per una barca da far navigare nel fiume, da un cigno per un'utile riparazione del suo nido...Vivrà insomma molte avventura papà Bastoncino prima di poter far ritorno alla sua casetta, dove lo aspettano i suoi rametti..opss..bambini. Un altro bellissimo libro per sognare con i propri bambini ( e dopo qualche lettura saranno loro a "leggervelo"). Il preferito di Bianca. 

Gruffalò e la sua piccolina - I libri di Bianca


Julia Donaldson, Alex Scheffler, Gruffalò e la sua piccolina, Edizioni El


I libri della scrittrice Julia Donaldson, magicamente illustrati da Alex Scheffler, sono secondo me tra i migliori per la prima infanzia, dai due ai sei anni ( e oltre, senza limiti). Si tratta di vere e proprie poesie in distici di rima baciata, quindi facilmente ricordabili dai bambini e perfette per letture ad alta voce.
Papà Gruffalò  raccomanda tutte le sere alla figlioletta di stare lontana dal bosco, abitato dal temibile "Topo Tremendo" ma lei non ci crede e vuole andare a controllare di persona...
"Il cielo era nero, la neve in tempesta, la piccola entrò nella fitta foresta.." Magicamente ambientato in un bosco innevato, forse il mio preferito tra quelli di questi fantastici autori. 

venerdì 17 gennaio 2014



Quel che resta del giorno, Kazuo Ishiguro, Einaudi, 1989, pp.294
Era da un po' di tempo che non mi capitava di amare così tanto un libro, da leggerlo d'un fiato, da desiderare di poterlo leggere in ogni attimo libero e, allo stesso tempo, da mancarmi tanto ora che l'ho finito. Mi mancano le atmosfere sospese, il lento scorrere del tempo, la campagna inglese - maggiormente quando piove -, la grande casa silenziosa, Miss Kenton e Mr Stevens, soprattutto Mr Stevens..
Approfittando di pochi giorni liberi, il maggiordomo inglese Stevens compie un viaggio di piacere in Cornovaglia, in parte per conoscere, per la prima volta dopo molti anni, una parte del suo Paese, in parte per incontrare, forse per l'ultima volta, Miss Kenton, sua ex collega di lavoro. Entrambi, infatti, hanno lavorato per molti anni gomito a gomito nella grande casa di Darlington Hall, rispettivamente come maggiordomo e governante, condividendo successi e problemi, piccole gioie e grande dolori.
E' un meraviglioso affresco dell'Inghilterra dagli anni Trenta a metà dei Cinquanta quello che si delinea in questo romanzo, visto dall'occhio privilegiato di un professionista che ha visto sfilare in quella nobile dimora tutte le personalità più rilevanti dell'epoca.
Mr Stevens, durante questo viaggio, ha per la prima volta il tempo di riflettere sulla sua vita e di ripercorrerne alcune tappe; ogni ricordo è un tassello che ci aiuta a ricostruire la personalità di quest'uomo integerrimo, rigido, scrupoloso, attento, completamente dedito ad ogni aspetto della sua professione.  
Trovo il libro notevole anche per il linguaggio, ricercato, elegante, misurato e cortese, a tratti persino ironico; sembra infatti di fare una lunga, garbata e piacevole conversazione con Mr Stevens.
Nonostante sia ormai sicura del fatto che nulla avvenga per caso e che in genere ci sia un motivo per il quale accada di legger un certo libro anziché un altro, quando, verso la fine, mi sono imbattuta in questa considerazioni di Miss Kenton:
"Dopotutto ormai non si può più mettere indietro l'orologio. Non si può stare perennemente a pensare a quel che avrebbe potuto essere. Ci si deve convincere che la nostra vita è altrettanto buona, forse addirittura migliore, di quella delle maggior parte delle persone, e di questo si deve essere grati. "
Ecco, quando ho letto queste frasi, in quell'attimo preciso, sono stata certa che fossero state scritte per me, e che avrei dovuto leggerle proprio ora, in questa fase precisa della mia vita. Ecco, leggere per me è anche questo, qualcosa che ha a che fare con la magia.  



mercoledì 18 dicembre 2013

Il senso di una fine - Julian Barnes

Il senso di una fine, Julian Barnes, 2011, Einaudi, pp.150

Questo romanzo, vincitore del "man booker prize", il più importante premio letterario di lingua inglese,  è tutto giocato sul tema della memoria e del ricordo, ci si domanda cioè cosa abbiamo vissuto realmente e cosa ricordiamo, e cosa raccontiamo a noi stessi della nostra vita.
"Una vita come un'altra, no? Qualche successo, qualche delusione..." "In ogni caso non mi sarei perso la mia vita per tutto l'oro del mondo, mi spiego? Sono sopravvissuto".
Tony Webster, sessantenne pensionato, riceve inaspettatamente in eredità il diario di un suo amico dei tempi del liceo, Adrian, poi brillante laureato in filosofia a Cambridge, suicidatosi a ventidue anni. Questa particolare eredità lo riporta indietro, al tempo del liceo prima e dell'Università poi, facendogli ripercorrere la storia della sua amicizia con Adrian e della relazione con l'enigmatica Veronica che, dopo averlo lasciato, si fidanzerà proprio con Adrian.
Tony dovrà analizzare prima di tutto se stesso  e la sua storia e riallacciare un legame con Veronica, depositaria del diario che non vorrà restituire e di un segreto che solo alla fine - e con fatica - Tony riuscirà a comprendere.
"Avevo chiesto alla vita di non turbarmi troppo ed ero stato accontentato; e che miseria ne era derivata."
"Certe volte penso che lo scopo dell'esistenza sia quello di riconciliarci, per sfinimento, con la sua perdita finale, dimostrandoci che, indipendentemente dal tempo che ci vorrà, la vita non è affatto all'altezza della propria fama".
Malinconico. E bello come a volte la malinconia può essere.
Una passeggiata nel gelo di Dicembre ripensando ad un vecchio amore. Un the speziato, ma ormai freddo.

mercoledì 11 dicembre 2013

Il mondo segreto di Babbo Natale - I libri di Bianca



Alan Snow, Il mondo segreto di babbo Natale, Mondadori, 2004

Questo è un libro assolutamente imperdibile. Alan Snow, bravissimo illustratore oltre che scrittore, ci porta per mano nel mondo di Babbo Natale, rispondendo  in modo "scientifico" a molte  curiosità su questa figura . Faremo la conoscenza della casa di Babbo Natale e del suo immenso laboratorio, degli elfi che lo aiutano e della vita che fanno, di tutte le fasi che portano dalla costruzione dei giocattoli al loro collaudo, al loro deposito e poi alla spedizione, fino ad arrivare alla notte tanto attesa. Menzione particolare vorrei farla ai capitoli su "Come fa Babbo Natale  a sapere cosa vogliono i bambini", dove si trovano delle letterine esilaranti e "Come fa a sapere se i bambini sono stati buoni", dove apprendiamo dell'esistenza di una squadra selezionata di elfi incaricati di svolgere indagini sui nostri bambini.
Per sapere tutto ma proprio tutto sul periodo più bello dell'anno...
Buono come una cioccolata col pandoro (pucciato dentro!)




Regalo di Natale - I libri di Bianca




Christine Leeson, Gabry Hansen, "Regalo di Natale", La Margherita, 2000

Il topolino Molly desidera tanto un albero di Natale, dopo che la mamma gliene ha mostrato uno bellissimo in una casa. Decide, insieme ai suoi fratellini, di andare in cerca di tutto l'occorrente per decorarlo, ma ogni volta che troverà qualcosa di adatto, come una bambola , un nastro d'argento, una mela lucente, quell'oggetto apparterrà già a qualcun altro, che però generosamente deciderà di donarglielo, "forse perché è Natale"...
Però manca qualcosa...
Ma ecco che  a notte fonda la mamma li sveglia...Nella notte ogni animale del bosco ha aggiunto qualcosa all'albero...
Libro dolcissimo che avvicina i bambini all' attesa del Natale come una coccola prima di andare a letto.