mercoledì 18 dicembre 2013

Il senso di una fine - Julian Barnes

Il senso di una fine, Julian Barnes, 2011, Einaudi, pp.150

Questo romanzo, vincitore del "man booker prize", il più importante premio letterario di lingua inglese,  è tutto giocato sul tema della memoria e del ricordo, ci si domanda cioè cosa abbiamo vissuto realmente e cosa ricordiamo, e cosa raccontiamo a noi stessi della nostra vita.
"Una vita come un'altra, no? Qualche successo, qualche delusione..." "In ogni caso non mi sarei perso la mia vita per tutto l'oro del mondo, mi spiego? Sono sopravvissuto".
Tony Webster, sessantenne pensionato, riceve inaspettatamente in eredità il diario di un suo amico dei tempi del liceo, Adrian, poi brillante laureato in filosofia a Cambridge, suicidatosi a ventidue anni. Questa particolare eredità lo riporta indietro, al tempo del liceo prima e dell'Università poi, facendogli ripercorrere la storia della sua amicizia con Adrian e della relazione con l'enigmatica Veronica che, dopo averlo lasciato, si fidanzerà proprio con Adrian.
Tony dovrà analizzare prima di tutto se stesso  e la sua storia e riallacciare un legame con Veronica, depositaria del diario che non vorrà restituire e di un segreto che solo alla fine - e con fatica - Tony riuscirà a comprendere.
"Avevo chiesto alla vita di non turbarmi troppo ed ero stato accontentato; e che miseria ne era derivata."
"Certe volte penso che lo scopo dell'esistenza sia quello di riconciliarci, per sfinimento, con la sua perdita finale, dimostrandoci che, indipendentemente dal tempo che ci vorrà, la vita non è affatto all'altezza della propria fama".
Malinconico. E bello come a volte la malinconia può essere.
Una passeggiata nel gelo di Dicembre ripensando ad un vecchio amore. Un the speziato, ma ormai freddo.

mercoledì 11 dicembre 2013

Il mondo segreto di Babbo Natale - I libri di Bianca



Alan Snow, Il mondo segreto di babbo Natale, Mondadori, 2004

Questo è un libro assolutamente imperdibile. Alan Snow, bravissimo illustratore oltre che scrittore, ci porta per mano nel mondo di Babbo Natale, rispondendo  in modo "scientifico" a molte  curiosità su questa figura . Faremo la conoscenza della casa di Babbo Natale e del suo immenso laboratorio, degli elfi che lo aiutano e della vita che fanno, di tutte le fasi che portano dalla costruzione dei giocattoli al loro collaudo, al loro deposito e poi alla spedizione, fino ad arrivare alla notte tanto attesa. Menzione particolare vorrei farla ai capitoli su "Come fa Babbo Natale  a sapere cosa vogliono i bambini", dove si trovano delle letterine esilaranti e "Come fa a sapere se i bambini sono stati buoni", dove apprendiamo dell'esistenza di una squadra selezionata di elfi incaricati di svolgere indagini sui nostri bambini.
Per sapere tutto ma proprio tutto sul periodo più bello dell'anno...
Buono come una cioccolata col pandoro (pucciato dentro!)




Regalo di Natale - I libri di Bianca




Christine Leeson, Gabry Hansen, "Regalo di Natale", La Margherita, 2000

Il topolino Molly desidera tanto un albero di Natale, dopo che la mamma gliene ha mostrato uno bellissimo in una casa. Decide, insieme ai suoi fratellini, di andare in cerca di tutto l'occorrente per decorarlo, ma ogni volta che troverà qualcosa di adatto, come una bambola , un nastro d'argento, una mela lucente, quell'oggetto apparterrà già a qualcun altro, che però generosamente deciderà di donarglielo, "forse perché è Natale"...
Però manca qualcosa...
Ma ecco che  a notte fonda la mamma li sveglia...Nella notte ogni animale del bosco ha aggiunto qualcosa all'albero...
Libro dolcissimo che avvicina i bambini all' attesa del Natale come una coccola prima di andare a letto.

sabato 7 dicembre 2013

K. Pancol, Un ballo ancora - Da poco letti

Katherine Pancol, Un ballo ancora, Dalai, 1998



Perché leggiamo?
Una possibile risposta a questa domanda mi è affiorata chiaramente davanti agli occhi mentre leggevo le prime pagine di questo bel libro della scrittrice francese Katherine Pancol.
E la risposta è questa. Per ritrovare una parte di noi stessi nei personaggi che incontriamo sul nostro cammino, per riconoscerci in loro, per guardare le nostre passioni e le nostre debolezze come in uno specchio. E per vedere come va a finire. Senza necessariamente dover sconvolgere la nostra vita per saperlo.
Questa è la storia di quattro amiche nella Parigi degli anni Novanta alle prese con le crisi e i dubbi di chi si sta avvicinando ai quarant'anni, ciascuna con la propria storia e la propria sensibilità.
Clara, la protagonista, è una donna indipendente, che vive sola e passa da un uomo all'altro non riuscendo a dimenticare il suo primo e grande amore, Rapha.
Agnes, invece, si è sposata con un uomo che la adora ma che lei non ama e vive in provincia con i due figli, sentendosi sempre inadeguata.
Josephine ha sposato un ricco chirurgo da cui ha avuto tre figli che ama molto ma l'insoddisfazione per la sua vita matrimoniale la spinge a tradire continuamente il marito.
La bellissima e sofisticata Lucille, infine, vive una vita in apparenza meravigliosa a fianco del ricchissimo ma vuoto marito David, confinandosi in un'esistenza asettica , totalmente priva d'amore. Intrecciate alle vicende del presente un ruolo di primo piano lo ricopre il passato, ovvero la comune infanzia delle quattro amiche nello stesso condominio alle porte di Parigi. Un passato che ritorna spesso per spiegare un comportamento, un sentimento, un atteggiamento nei confronti della vita.
Questo romanzo mi ha conquistata subito, dall'incipit: "Le donne si sottovalutano. Il 99,9% pensa sinceramente di non valere un accidente. Di essere solo da buttare ai cani...(...)Si considerano troppo stupide, troppo grasse o pusillanimi. E tanto vale che io vi dica subito che faccio parte di quel 99,9%".
Sono tante, in questo libro, le frasi che mi hanno colpita e che avrei voglia di condividere con voi. Dovrò limitarmi ad una frase di Agnes, verso la fine:" Accetto i miei limiti, e me ne vanto. E' questa la vera arte di vivere: sapere chi sei, per non imitare nessuno, non invidiare nessuno, essere se stesse e fiorire nel territorio che ti sei conquistata. Puoi anche ampliarlo, curarlo, abbellirlo senza pensare di essere un'altra..." E ad una considerazione di Clara, un po' più avanti: " Racchiudere tutta la sofferenza in una scatolina bianca di latta, lì dove una volta batteva un cuore pieno di desiderio e sangue rosso. E' questo invecchiare, pensa richiudendo il coperchio della scatola, lasciare che la ruggine ricopra il coperchio di latta del cuore e aspettare senza più aprirlo...".
Si sorride, ci si commuove, ci si appassiona. Ma soprattutto ci si ritrova.

mercoledì 4 dicembre 2013

Come fu che Babbo Natale...- I libri di Pietro

 

 

Come fu che Babbo Natale sposò la befana, A. Vitali, Mondadori, 2013, pp.125


"Perché se Babbo Natale esiste nessuno l'ha mai visto?"
Questa domanda di Tom, dieci anni, rivolta agli attoniti e impreparati genitori innesca il meccanismo della vicenda dove, come in un domino, la prima tessera muoverà la seconda che muoverà quella dopo....
E dall'impaccio iniziale dei genitori di Tom si passerà all'impegno dei bambini in una misteriosa indagine, che finirà nelle mani della loro compagna Rebecca, che metterà la vicenda nelle mani di Clotilde, che risolverà la situazione a modo suo...
Anche in una fiaba come questa Vitali si rivela un grande conoscitore dell'animo umano e delle sue mille sfaccettature, a partire dalla prima presentazione che ci fa di un personaggio, come ad esempio questa, della madre di Rebecca, che trovo geniale:
"Irene Stecchetti era una quattr'ossa dall'anima di vipera, non aveva un filo di grasso addosso, tutta angoli acuti dal naso al sedere e con una lingua rivestita di carta vetrata".
Almeno per Natale regaliamoci una fiaba. Concediamoci il piacere di ritirarci nel nostro angolino preferito, al calduccio, e coccoliamoci con una storia leggera e divertente, poetica e ben scritta. Qualunque cosa abbiamo fatto, sono sicura che ce la siamo meritata.
Oops! Dimenticavo: Al profumo inconfondibile che ha l'aria di montagna quando sta per nevicare......