Cinquanta sfumature di giallo, ovvero quando un racconto ti salva la vita
Pensavo di farcela. Ci ho provato, ma niente da fare. Senza un libro ci sto male.Al terzo giorno ero così nervosa che ho litigato con mio marito e non sono riuscita a godermi appieno due giorni da sola con la mia dolce bambina. La terza sera, a mezzanotte, ho preso a vagare disperata davanti alla mia Billy e mi è caduto l'occhio su di un libro comprato per sbaglio, "La Signora del delitto" di Agatha Christie. Ho riscoperto la Christie l'anno scorso, quando "Il Corriere della Sera" ha pubblicato alcuni tra i suoi libri più famosi e ne ho approfittato per comprarmene qualcuno che non ricordavo di aver letto. Avrei voluto leggere la sua autobiografia che però- mi hanno detto- non viene più pubblicata. Peccato. Di questo libro mi ha tratto in inganno il titolo, pensavo si trattasse di un altro scritto autobiografico. Invece si tratta di una serie di racconti, raccolti negli oscar junior ( Mondadori), per ragazzi dagli undici anni in poi.
Bé, mi hanno salvata.
Quello che mi piace della Christie è l'atmosfera da vecchia Inghilterra, tipo pizzi, arsenico e vecchi merletti, affascinanti e antiche dimore, vecchie signorine e inquietanti governanti, biblioteche polverose ( con cadavere) e tanto altro. Non importa che si tratti di una tra le scrittrici più lette e conosciute di tutti i tempi, non importa se il vicino di ombrellone sta leggendo un suo libro, e non importa neppure se trovate i suoi libri in edizione tascabile all'edicola sotto casa. Accantonate tutte le vostre snobistiche riserve e, quando avete tempo, tra un libro e l'altro, riscoprite questa bravissima scrottrice molto "pop" e, in questo caso, giustamente e meritatamente "pop". Ne ho letti tanti altri - di gialli- e se fossi un critico di quelli che stroncano avrei una lunga lista. Arguti, essenziali, interessanti ( e allo stesso tempo rilassanti) come lei pochi.
C'è solo un problema: crea dipendenza.
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