lunedì 16 luglio 2012

"AMORI E FOGLIE DI TE" - GANESHANANTHAN

V.V.Ganeshananthan, Amori e foglie di tè, Garzanti, 2008, pp.305

E' capitato che, dopo l'ultimo libro letto, abbia ordinato dei libri che tardano ad arrivare. Ed è anche capitato che sia andata per tre giorni, con i bambini, a trovare i miei genitori senza portarmi alcun libro. Pensavo di resistere, invece, in una sera di pioggia, ho pescato dalla libreria di mia sorella un vecchio romanzo di Rosamunde Pilcher, godibile nelle sue opere maggiori, ma assolutamente noiosa e banale in quello che ho trovato io. Al rientro, mentre rimuginavo sui libri che non arrivavano, mi è capitato tra le mani l'opera d'esordio della scrittrice srilankese, che vive a New York, dal nome complicato ma dallo stile poetico e accattivante. Yalini, la voce narrante, è una ragazza nata a New York  da genitori emigrati dallo Sri Lanka per sfuggire alla guerra quasi trentennale che dilania il loro Paese, tra la minoranza etnica tamil e la maggioranza singalese. Quello che leggiamo è il suo tentativo di ricostruire la storia della sua famiglia attraverso i racconti dei suoi genitori e dello zio materno Kumaran, malato terminale che trascorre gli ultimi mesi attorniato dai parenti a Toronto, luogo neutro e asettico che fa da sfondo ai racconti della sua vita, segnati soprattutto dall'appartenenza alle tigri tamil, intrecciati inesorabilmente alle vicende del suo Paese. Saga familiare al profumo di spezie che ci accompagna in un viaggio in un Paese lontano e poco conosciuto, mostrandocelo attraverso le elaborate cerimonie religiose induiste; e sarà proprio attraverso funerali e matrimoni, nel nuovo e nell'antico mondo, che proveremo a ricostruire  le storie dei protagonisti che, come in ogni famiglia, nascondono dei segreti.
Meravigliosa grandezza della letteratura: sono andata e tornata dallo Sri Lanka e non sono nemmeno stanca!  

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