Ann Mah, Kitchen Chinese, 66thand2nd, 2010, pp.416
Un pò libro di viaggi, un pò itinerario gastronomico, un pò autobiografia, tanto romanzo: tutto questo troverete nell'opera d'esordio della giornalista, poi critico gastronomico, Ann Mah. L'autrice, infatti, prende spunto dalla sua vicenda personale di americana di origini cinesi, che da New York si trasferisce a Pechino, lasciando lavoro e fidanzato, e iniziando - a tutti gli effetti- una nuova vita. Sembra quasi di esserci stati in Cina, dopo aver letto le avventure di Isabelle Lee, che trasferitasi a casa della sorella Claire, avvocato di successo, trova un impiego come giornalista specializzata in gastronomia cinese in un giornale per immigrati.In una Pechino grigia per l'inquinamento ed in piena espansione edilizia, tra amici e colleghi cinesi ma anche americani, Isabelle riuscirà a trovare il "suo" posto nel mondo, realizzandosi professionalmente e trovando, forse, anche l'amore...
Ann Mah affronta con delicatezza il tema dell'identità culturale; Isabelle, in quanto immigrata di seconda generazione, si sente americana a tutti gli effetti e non ha mai avuto alcun legame con il Paese dei suoi genitori ma si ritrova in una città dove tutti la prendono per cinese e si stupiscono del suo linguaggio zoppicante, non riuscendo a comprendere come possa essere lei la straniera e non la sua biondissima amica Geraldine che, dopo tanti anni in Cina, parla e si muove molto meglio di lei.
Il tono del romanzo si mantiene però gradevolmente leggero, facendoci divertire molto e permettendoci di identificarci nelle avventure di questa trentenne e nelle sue numerose "gaffes"..
Devo ammettere la mia completa ignoranza del mondo e della letteratura cinese che, inizialmente, mi avevano un pò frenato nei confronti di questo notevole romanzo; ho dovuto ricredermi completamente e se potessi farei subito un viaggio in quei posti antichi e modernissimi insieme.
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