mercoledì 3 ottobre 2012

IL TRATTAMENTO RIDARELLI- I LIBRI DI PIETRO

Roddy Doyle, Il trattamento Ridarelli, Salani, pp.108

Una mattina di fine settembre, triste e piovosa. Ho bisogno di tirarmi su e di pensare a cose belle. Faccio un salto in libreria! Vago senza meta tra le ultime uscite ma non c'è nulla che cattura la mia attenzione.
Sono attratta invece dallo scaffale per ragazzi: è allegro e colorato ed io ho proprio voglia di leggerezza ed allegria. Il libro di Doyle mi attira inizialmente per la bella copertina, poi per la bizzarra suddivisione dei capitoli...ma sì, decido di regalarlo ad un amico di Pietro- non ditelo a nessuno, ma io leggo prima i libri che poi regalo, in tempo di crisi...
Era da tanto che non mi divertivo così con un libro, lo leggo d'un fiato e ne leggo un pò ad alta voce a Bianca (3 anni e mezzo) riscuotendo un successone. Prendete nota: fantastico per fare letture ad alta voce.
Poi lo do da leggere a Pietro e lo sento ridere fino alle lacrime dalla stanza accanto. Ormai ci siamo talmente affezionati che ci è diventato impossibile regalarlo...( Anche perchè la piccolina ogni tanto ci chiede :"Raccontami dei ridarelli..."- detto senza erre). Aspettatevi pure la recensione degli altri due libri per bambini scritti da Doyle, irlandese, padre di tre figli, che proprio con questo breve romanzo ha esordito nella narrativa per l'infanzia.
Al profumo di...anzi alla puzza di...non si può dire, leggete il libro!
Qui diciamo al profumo di biscotti alla marmellata di fichi.

LE STREGHE- I LIBRI DI PIETRO

Roald Dahl, Le streghe, Salani, pp.195

L'editore Salani pubblica moltissimi libri interessanti per bambini, alcuni raccolti nella collana de "Gli istrici".
Attratta dalle copertine divertenti ( e dai titoli) ne ho appena presi due. Il primo ad attirarmi è stato proprio "Le streghe". Ottobre è il mese di Halloween e per i bambini fa rima con mistero, paura, notti buie e tempestose...Questo romanzo dell'83 - intervallato da belle illustrazioni in bianco e nero- parte come un "trattato" sulle streghe che si intreccia con la biografia del piccolo protagonista, alter ego dell'autore - commovente, da romanzo "per grandi"- e continua poi, invece, come un vero libro d'avventure, che vorrete leggere tutto d'un fiato fino alla fine. Finale non scontato e non buonista, per fortuna.
Dall'autore de "La fabbrica di cioccolato" un gran bel libro che potrebbe diventare un classico.
Al sapore di formaggio di capra norvegese da sgranocchiare.


SALUTI E BACI DA MIXING PART- LOE

Erlend Loe, Saluti e baci da Mixing Part, Iperborea, 2009, pp.204

Romanzo che assomiglia più ad un'opera teatrale, costituito per la maggior parte da dialoghi serrati e battute continue tra Teleman, drammaturgo in crisi e la moglie Nina, insegnante, entrambi norvegesi.
La coppia, con i loro tre figli, decide di trascorrere le vacanze in Germania, luogo amatissimo da Nina e detestato da Teleman e questa scelta non fa che acuire ancor di più i dissapori tra marito e moglie, allontanandoli forse per sempre. Nina, infatti, tradisce il marito con il loro affittuario tedesco mentre Teleman, in perenne crisi creativa, la tradirà solo virtualmente con Nigella Lawson, cuoca sexy della tv inglese.
Fedela al compito che mi sono ripromessa sto leggendo - e recensendo- un libro alla settimana da più di tre mesi. Il "compito" di questa settimana non mi ha entusiasmato, devo ammetterlo, ma sono comunque contenta perchè è sempre interessante allargare i propri confini e credo sia la mia prima opera di un drammaturgo norvegese.
Al profumo di funghi freschi appena trovati nel sottobosco umido.

martedì 25 settembre 2012

LA VITA MATRIMONIALE DI MISS BUNCLE- STEVENSON

Dorothy Emily Stevenson, La vita matrimoniale di Miss Buncle, 1936, Astoria, pp.304

Se fossi un personaggio letterario vorrei essere senza dubbio Barbara Buncle.
Vorrei vivere a Wandlebury, nella campagna inglese, non lontano da Londra con il mio recente marito, che sarebbe anche il mio editore. Vorrei aver già scritto - a 33 anni - due libri di grande successo, anche se per questo fossi stata costretta ad abbandonare la cittadina dove vivevo prima per sfuggire all'ira dei miei concittadini, trovatisi ritratti, loro malgrado, nei miei libri.
(Queste vicende sono narrate nel primo libro su Miss Buncle, mia seconda recensione).
Ma sopratutto mi piacerebbe che si pensasse così di me: "...di sicuro aveva lo straordinario potere di entrare sotto la pelle delle persone. Senza esserne consapevole, riusciva a riassumere qualcuno o qualcosa in pochi minuti. Le persone si ritrovavano nude davanti a lei."
Mi piacerebbe avere il suo appetito e la sua ottima digestione, che le fanno divorare montagne di focaccine col the. Mi piace che Barbara pensi di se stessa di dover ancora crescere, di avere idee bizzarre e - pur avendo scritto due libri- di essere totalmente priva di immaginazione.
Prende la vita come un gioco, sentendosi ancora una bambina timida e goffa, sopraffatta dall'imbarazzo quando deve parlare in pubblico. "...aveva ancora paura delle persone "brillanti", oltre che dei tuoni, dei cani di una certa mole e del dentista, e aveva ancora lo stesso coraggio nell'affrontare le proprie paure senza emettere il minimo suono.". Ama il gelato, i dolci, uscire quando le stelle brillano e andare a letto tardi, e fare colazione a letto. "Si era convinta che, un giorno o l'altro, qualcuno avrebbe scoperto che era un'imbrogliona nel mondo degli adulti". E' insomma sempre se stessa, Barbara Buncle, con i pregi e i difetti che questo comporta, sempre se stessa, a volte ignorata ed altre follemente amata.
Ho adorato anche questo secondo romanzo, anche se qui la storia è meno avventurosa, con meno accadimenti e meno colpi di scena, ma l'autrice scende più in profondità  nell'animo dei suoi personaggi principali tanto che ci sembra di conoscerli da sempre.
Commedia delicata ed arguta, rilassante e divertente. Al profumo di erbe aromatiche quando ha appena smesso di piovere. 

KITCHEN CHINESE- MAH

Ann Mah, Kitchen Chinese, 66thand2nd, 2010, pp.416

Un pò libro di viaggi, un pò itinerario gastronomico, un pò autobiografia, tanto romanzo: tutto questo troverete nell'opera d'esordio della giornalista, poi critico gastronomico, Ann Mah. L'autrice, infatti, prende spunto dalla sua vicenda personale  di americana di origini cinesi, che da New York si trasferisce a Pechino, lasciando lavoro e fidanzato,  e iniziando - a tutti gli effetti- una nuova vita. Sembra quasi di esserci stati in Cina, dopo aver letto le avventure di Isabelle Lee, che trasferitasi a casa della sorella Claire, avvocato di successo, trova un impiego come giornalista specializzata in gastronomia cinese in un giornale per immigrati.
In una Pechino grigia per l'inquinamento ed in piena espansione edilizia, tra amici e colleghi cinesi ma anche americani, Isabelle riuscirà a trovare il "suo" posto nel mondo, realizzandosi professionalmente e trovando, forse, anche l'amore...
Ann Mah affronta con delicatezza il tema dell'identità culturale; Isabelle, in quanto immigrata di seconda generazione, si sente americana a tutti gli effetti e non ha mai avuto alcun legame con il Paese dei suoi genitori ma si ritrova in una città dove tutti la prendono per cinese e si stupiscono del suo linguaggio zoppicante, non riuscendo a comprendere come possa essere lei la straniera e non la sua biondissima amica Geraldine che, dopo tanti anni in Cina, parla e si muove molto meglio di lei.
Il tono del romanzo si mantiene però gradevolmente leggero, facendoci divertire molto e permettendoci di identificarci nelle avventure di questa trentenne e nelle sue numerose "gaffes"..
Devo ammettere la mia completa ignoranza del mondo e della letteratura cinese che, inizialmente,  mi avevano un pò frenato nei confronti di questo notevole romanzo; ho dovuto ricredermi completamente e se potessi farei subito un viaggio in quei posti antichi e modernissimi insieme.

martedì 18 settembre 2012

G. STILTON- VIAGGIO NEL TEMPO 2

Geronimo Stilton, Viaggio nel tempo- 2, Piemme, pp.372

Forse qualche bambino potrebbe scoraggiarsi guardando l'imponente mole dei "Grandi libri" di Geronimo Stilton ( cui appartengono tutti e tre i suoi libri qui recensiti).
Non lasciatevi ingannare: ci sono moltissime illustrazioni, schede di approfondimento, vignette e - in questo libro in particolare- anche ben otto pagine piene di adesivi, oltre ad un "quaderno di viaggio" di 40 pp., pensato come promemoria di tutti gli argomenti trattati, colmo di giochi, costumi, ricette...
La particolarità di questi viaggi consiste nel fatto che Stilton non affronta un unico argomento storico per libro ma tre alla volta; in questo viaggio andrà nell'antica Roma, al tempo dei Maya e, infine, a Versailles al tempo del Re Sole. Vivrà moltoplici avventure e dovrà, tra l'altro, fare una gara con le bighe, giocare a pok- a tok e risolvere un mistero.
Pietro l'ha divorato in pochi giorni, penso proprio che mi toccherà regalargliene altri. 
PIETRO DICE: Questo libro ti fa imparare la storia in modo divertente!

G. STILTON- LA GRANDE INVASIONE DI TOPAZIA

Geronimo Stilton, La grande invasione di Topazia, Piemme, pp.320

E' un vero libro d'avventura questo di colui che è diventato uno degli autori preferiti da Pietro.
Geronimo dovrà liberare Topazia dai terribili gatti pirati, formando il C.O.D.A. ( comitato operativo difesa antigatto) insieme ai suoi amici Iena, Tea e il prof. Amperio Volt.
Sarà una dura lotta uno accanto all'altro e, oltre ad emozionarsi parteggiando per i topi, ci si divertirà parecchio, soprattutto quando la famiglia Squitt e i topini della scuola si alleeranno contro i gatti lanciando bucce di banana e pezzi di grana con le cerbottane. Alla fine del libro si trova il "Diario di Oscar Tortuga", ricco di splendide illustrazioni, tra cui sezioni del galeone, piantine di altre navi, dettagliate "fotografie" dell'interno della nave e della ciurma, mappe nautiche.
PIETRO DICE: Questo libro è molto eccitante ed entusiasmante.

G. STILTON- SETTIMO VIAGGIO NEL REGNO DELLA FANTASIA

Geronimo Stilton, Settimo viaggio nel regno della fantasia, Piemme, pp.319

Si possono tranquillamente leggere uno indipendentemente dall'altro, questi primi sette romanzi della serie "Viaggio nella fantasia". In questo viaggio - il primo letto da Pietro- Geronimo Stilton incontra sette regni diversi, ciascuno dei quali nasconde un talismano da conquistare. Come in tutte le avventure che si rispettano ci saranno delle prove da superare: la fame ela sete, il caldo e il freddo...
Contro Geronimo si scaglierà il potentissimo e malvagio mago della perla nera, mentre in suo aiuto ci sarà il paguro Gronghio de' Gronghis.
PIETRO DICE: Superdivertente!

martedì 11 settembre 2012

LA BIO-MOGLIE , VIEWEGH

Michal Viewegh, La bio-moglie, Atmosphere, 2010, pp.174

E' divertimento allo stato puro questo snello romanzo di uno dei più conosciuti autori cechi contemporanei.
Vi viene rappresentato il complesso rapporto tra uomo e donna, o meglio, tra marito e moglie, che risultano contrapposti in tutto: sogni, bisogni, aspirazioni...
Narratrice in prima persona- e qui sta il colpo di genio dell'autore- è la "levatrice", ostetrica che aiuta Hedvika  a partorire, diventando per lei amica e figura di riferimento, tanto da trasferirsi a casa della coppia, alterando per sempre l'equilibrio tra i due.
Mojmir è uno scrittore di successo, affascinante e donnaiolo quando conosce Hedvika, bella e timida bibliotecaria, e se ne innamora subito. Dopo il matrimonio però lei comincia  a interessarsi di bio-architettura, prima, e di giardinaggio biologico poi, iniziando così ad allontanarsi dal marito. Le cose precipitano poi con la nascita delle due figlie. Le energie di Hedvika vengono completamente assorbite dalla partecipazione ad un corso per levatrici, uno per assistente all'allattamento, fino a fondare la "Casa delle mamme". Intanto Mojmir si allontanerà sempre di più, tradendola ma esibendosi anche in patetiche richieste di attenzioni. Il tutto infarcito da suggerimenti per una vita più naturale, situazioni esilaranti e battute al vetriolo- fantastiche quelle tra Mojmir e la levatrice. A mio avviso vengono equamente presi in giro sia il punto di vista maschile con le sue pretese di attenzione e di dedizione assoluta cui risponde con fughe  e tradimenti, sia quello femminile, con la sua inesauribile energia sempre rivolta a nuove avventure  che la portano però a dimenticare il punto di partenza, ovvero il suo matrimonio.
Lettura intelligente e piacevole, ha solo un difetto: finisce troppo presto!

mercoledì 5 settembre 2012

IL TIZIO DELLA TOMBA ACCANTO- MAZETTI

Katarina Mazetti, Il tizio della tomba accanto, Elliot, pp.240

Se volessimo riassumere in un'unica frase questo delizioso romanzo potremmo scrivere: Incontro d'amore tra due mondi opposti. Siamo in Svezia, all'inizio dell'autunno. In un cimitero si incontrano la trentacinquenne Desireé, bibliotecaria bionda e minuta, da poco vedova,e Benny, allevatore, ragazzone grande e grosso, intento ad occuparsi della tomba dei genitori. Sarà antipatia a prima vista, ma anche curiosità e, quando uno dei due prenderà l'iniziativa sarà come il precipitare di due sfere lungo piani inclinati convergenti, fino ad un inevitabile scontro. Sarà anche l'incontro di due solitudini ma perfettamente e inaspettatamente compatibili.
Si sorride e ci si diverte di fronte ai loro fulminanti scambi di battute e davanti alle loro reciproche iniziative per sorprendersi a vicenda.
Katarina Mazetti crea davanti ai nostri occhi personaggi veri, ciascuno con i propri difetti, le proprie paure e debolezze, ma anche pieni di coraggio, di voglia di vivere e di amare. Non è facile amare, ci dice la Mazetti, non lo è mai, e se si ha la fortuna di trovare una persona stupendamente opposta a noi, così diversa da attrarci e incuriosirci- che noi quelli uguali!- è inevitabile dover scendere a qualche compromesso.
Poesie del quotidiano, semplici ma profonde, introducono i capitoli dove è Lei la voce narrante, che si alternano a quelli dove Lui racconta la sua versione dei fatti, in un palleggio che di capitolo in capitolo ci farà conoscere meglio "l'altra metà del cielo".
Originale, ironico, poetico, divertente:  bello, bello, bello!

lunedì 3 settembre 2012

LA FATTORIA DELLA MAGRE CONSOLAZIONI- GIBBONS

Stella Gibbons, La fattoria delle magre consolazioni, Astoria, 1932, pp.287

Mi aspettavo di più da questo libro scritto nel 1932 dalla giornalista inglese Stella Gibbons, presentato come " uno dei romanzi più divertenti mai scritti". Flora Poste, giovane londinese di buona famiglia, dopo essere rimasta orfana decide,  non avendo la possibilità di mantenersi da sola, di andare a vivere da alcuni lontani parenti, proprietari di una fattoria nel Sussex. Troverà una situazione disastrosa, sia per quanto riguarda la fattoria, sporca e in rovina, sia riguardo ai suoi parenti, scontrosi, maleducati e anche- alcuni - affetti da turbe psichiche. La signorina Poste, sempre impeccabilmente abbigliata di verde  e senza un capello fuori posto, si prende la briga di raddrizzare tutto, uomini e oggetti, e ci riuscirà alla perfezione.
Certo a tratti ci si diverte, anche perchè l'autrice ridicolizza alcune mode nascenti all'epoca, dalla psicoanalisi allo star-system hollywoodiano ma per me un romanzo deve essere prima di tutto credibile. Questo non lo è dall'inizio: la decisione di Flora di andare dai Desoladder, avendo altre alternative sicuramente preferibili è inspiegabile e la facilità con cui tutti - prima o dopo- si adattano ai suoi suggerimenti, persino la vecchia zia Ada, da anni rinchiusa nella sua stanza, convinta con una chiacchierata e la promessa di un viaggio a Parigi, lo è altrettanto. Ops, ho svelato il finale...
 Lettura nel complesso piacevole e scorrevole, adatta a qualche giornata in spiaggia, come ho fatto io. Resoconto della mia indagine sulle letture al mare ( come avevo promesso): nella spiaggia da me frequentata, nel ponente ligure, veniva proposto uno scambio di libri, ovvero portandone uno si aveva il diritto di prenderne in prestito altri e di consigliare i futuri lettori. Iniziativa bellissima, mi si è allargato il cuore, anche se confesso di non aver avuto il coraggio di lasciare nessuno dei miei libri, ci sono morbosamente attaccata...Viva il lido Foce!!!
  

MEMORIE DI UN VECCHIO GIARDINIERE- ARKELL

Reginald Arkell, Memorie di un vecchio giardiniere, Elliot, 2011, pp.174

Non potevo resistere ad un titolo che evocava nella mia memoria dimore inglesi di campagna, roseti, freschi ruscelli e apple-pie. In realtà questo romanzo consiste- più concretamente- nella biografia immaginaria di Herbert Pinnegar, abbandonato in fasce davanti alla casa del bovaro, bambino fragile e svantaggiato per una gamba più corta dell'altra che diventerà, grazie alla tenacia e agli incontri giusti, capo giardiniere della villa della signora Charteris e giudice nelle competizioni floreali della Contea, raggiungendo livelli impensabili per una persona della sua condizione, nella prima metà dell'Ottocento. Sarà rispettato da tutti il "Vecchio Gramigna", che in ottant'anni di vita sentirà gli echi della Storia vivendo però sempre al riparo del "suo" giardino. Niente fronzoli, niente inutili sentimentalismi ad addolcire la vita solitaria di questo giardiniere che mi ha ricordato "Quel che resta del giorno". Solo la storia di una passione - per i fiori- lunga una vita, una passione che dà senso e spiega una vita, e - attraverso la sue massime- ha molto da insegnare anche a noi sul perseguire con impegno e onestà ciascuno il proprio talento.
Pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1950, è stato ripubblicato negli USA nel 2003 e finalmante in Italia l'anno scorso.
A questo libro sono affezionata perchè è il primo che ho iniziato a leggere durante un viaggio in auto, dove ho bisogno di distrarmi. Provato per voi: non è vero che fa venire la nausea! Forse ad alcuni, ma non a tutti. A me l'avevano proibito fin da piccola, inculcandomi un terrore tale che non avevo mai trovato il coraggio di provare. Stavolta stavo già male e mi son detta, peggio di così...Invece è andata meglio. Leggere aiuta. Non risolve, ma aiuta. Sempre.

domenica 12 agosto 2012

WINIFRED WOLFE- UN MATRIMONIO PERFETTO

Winifred Wolfe, Un matrimonio perfetto, Elliot, pp.251

Non lasciatevi ingannare dalla copertina tutta rosa con l'immagine di una signorina abbigliata come Audrey Hepburn sopra; non si tratta di un'opera facilmente liquidabile coma "romanzetto rosa". Vi troverete davanti, invece, ad una raffinata commedia scritta nel 1961 dalla sceneggiatrice Winifred Wolfe e, sino ad ora, sempre ristampata. Vi troverete catapultati nella Boston degli anni cinquanta, dove l'affascinante diciottenne  Chantal vive con la madre francese Germaine, ex ballerina delle Follies Bergere, il padre John, antiquario e l'arcigna nonna paterna, corteggiatissima dai migliori partiti della città ma eternamente indecisa.
Dopo essersi fidanzata contemporaneamente con tre diversi ragazzi, i genitori decidono di trasferirsi a New York, inculcando nella figlia l'idea che solo il matrimonio potrà darle stabilità e sicurezza, mettendo soprattutto fine alle ansie paterne. Chantal decide di dedicarsi totalmente a questo progetto, cambiando a tale scopo diversi impieghi, fino a quando, quasi per caso, incontrerà il fotografo Eugene Wright e capirà subito di aver trovato la persona giusta. Ci vorranno della astuzie per convincerlo a sposarsi ma ben presto inizierà la loro vita matrimoniale, idilliaca fino a quando...
La forza dell'opera risiede, secondo me, nei dialoghi, brillanti e divertenti, fulminanti e arguti. Mi piace molto anche l'idea - un pò datata - che il matrimonio sia un rapporto da curare, in cui impegnarsi giorno per giorno, dove sia le mogli che i mariti debbano fare la loro parte. Ho amato molto anche il rapporto tra Chantal e la madre, l'elegante, raffinata, saggia, comprensiva, fantasiosa e anticonformista "maman", vera protagonista del romanzo, il cui fascino francese non viene per nulla oscurato dalla figlia, giovane e bellissima, inesperta ed  ingenua.
Attenzione, questo libro nasconde un segreto: come realizzare un matrimonio perfetto. Dovrete aspettare fino al decimo capitolo per scoprirlo, ma ne varrà la pena. Non l'ho ancora messo in pratica ma, sinceramente, ci sto facendo un pensierino...Nel frattempo vi do l'arrivederci a settembre ( vado a vedere cosa si legge in spiaggia di questi tempi.....) 

lunedì 6 agosto 2012

IL CIRCOLO DELLE INGRATE- VON ARNIM

Elizabeth von Arnim, Il circolo delle ingrate, Bollati Boringhieri, 2012, pp. 393

E' certamente l'ironia il tratto distintivo di Elizabeth von Arnim, pseudonimo di Mary Annette Beauchamp, scrittrice inglese nata a Sidney nel 1866. Ironia che riscontriamo subito fin dalla prima pagina del libro: "Era una ragazza molto avvenente, e avrebbe dovuto pensare solo a divertirsi (...) Invece sprecava il tempo in assurde meditazioni sui misteri dell'esistenza, su perchè e percome  privi di risposta che di norma, tra le donne, sono esclusivo appannaggio di anziane e bruttine." E ritroviamo anche nelle "Conclusioni", quando fa dire al pastore Manske. "La morale di questa storia (...) è semplicemente che tutte le donne stanno meglio sposate. (...) Ma la carne delle femmine è assai debole. Non sa reggersi da sola. (...) Necessita di una guida costante." E' un'ironia amara e pungente, quella della von Arnim, che nel 1902 rifletteva sul ruolo della donna e il suo destino e sulla mancanza di valide alternative al matrimonio. Quest'ironia, però, abbraccia tutto il romanzo, prendendo in giro diversi personaggi, a cominciare dalla protagonista, Anna Estcourt, avvenente venticinquenne inglese che, dopo essere stata costretta a vivere - in quanto orfana- alle spalle dell'acida cognata, riceve un'inaspettata eredità dall'amato zio Joachim, sotto forma di una tenuta nel nord della Germania. Anna decide di trasferirvisi immediatamente e di condividere la felicità per l'improvvisa indipendenza con dodici sconosciute indigenti, scelte dopo una rigida selezione. Ha così inizio una storia divertente e originale  che scorre veloce per quasi quattrocento pagine e che accellera sul finale, incollando il lettore alla pagina. Sulla von Arnim avevo letto- sul web- cose terribili, invece sono rimasta piacevolmente sorpresa nello scoprire una scrittrice arguta  e anticonformista, moderna e pungente ma soprattutto padrona del linguaggio e maestra nel tirare le fila della storia.
Che piacere apprendere che l'editore ha già pubblicato altri diciassette romanzi di questa scrittrice. Tutta da scoprire.

lunedì 30 luglio 2012

PERCHE' ESSERE FELICE...- J. WINTERSON

Jeanette Winterson, perchè essere felice quando puoi essere normale?, Mondadori, 2012, pp. 206

Può un libro cambiarti la vita?
Secondo l'autrice "..la narrativa e la poesia sono una terapia, una medicina". "I libri per me sono una casa", "...un calore, un focolare. Mi siedo a leggere un libro e avverto una sensazione di tepore." E anche "La scrittura è stata la mia via di fuga." E ancora : "...i libri erano zattere. Nei momenti peggiori, mi reggevo in equilibrio su di un libro e i libri mi portavano in salvo nella bufera di sentimenti che mi lasciavano bagnata fradicia e tremante." A lei l'hanno cambiata davvero, permettendole di lasciare Manchester e la povertà della classe operaia alla quale apparteneva e di andare a Oxford, laurearsi in letteratura e diventare una scrittrice di successo. Queste le gioie. Ma, con lucidità e coraggio, Jeanette Winterson non ci nasconde neppure nessuno dei dolori della sua vita, mettendosi a nudo nella ricostruzione  della sua esistenza dall'infanzia ai cinquant'anni, dall'adozione- prima grande ferita della sua esistenza, la "perduta perdita"- fino alla ricerca della madre naturale, in un percorso frammentario, perchè frammentario è il ricordo, difficile e doloroso, ma anche ironico e sempre sorretto dalla speranza. Perchè, come ci dice la Winterson, "finchè viviamo, finchè avremo respiro, abbiamo sempre un'altra oppurtunità".
Alla domanda iniziale non so rispondere. So però che ci sono libri che più di altri hanno la capacità di metterti di fronte a te stesso facendoti rivivere eventi e sentimenti che pensavi di aver spazzato ben bene sotto al tappeto, ed è come guardarsi in uno specchio: fa paura ma non siamo soli, qualcuno prima di noi ha già vissuto tutto questo ed è sopravvissuto. Forse vale la pena non scappare più e guardare in faccia i propri demoni: lei ce l'ha fatta, forse possiamo farcela anche noi.
E forse potremo sorridere con lei, alla fine del libro, e guardando la sua foto, idealmente, abbracciarla.

lunedì 23 luglio 2012

AGATHA CHRISTIE

Cinquanta sfumature di giallo, ovvero quando un racconto ti salva la vita

Pensavo di farcela. Ci ho provato, ma niente da fare. Senza un libro ci sto male.
Al terzo giorno ero così nervosa che ho litigato con mio marito e non sono riuscita a godermi appieno due giorni da sola con la mia dolce bambina. La terza sera, a mezzanotte, ho preso a vagare disperata davanti alla mia Billy e mi è caduto l'occhio su di un libro comprato per sbaglio, "La Signora del delitto" di Agatha Christie. Ho riscoperto la Christie l'anno scorso, quando "Il Corriere della Sera"  ha pubblicato alcuni tra i suoi libri più famosi e ne ho approfittato per comprarmene qualcuno che non ricordavo di aver letto. Avrei voluto leggere la sua autobiografia che però- mi hanno detto- non viene più pubblicata. Peccato. Di questo libro mi ha tratto in inganno il titolo, pensavo si trattasse di un altro scritto autobiografico. Invece si tratta di una serie di racconti, raccolti negli oscar junior ( Mondadori), per ragazzi dagli undici anni in poi.
Bé, mi hanno salvata.
Quello che mi piace della Christie è l'atmosfera da vecchia Inghilterra, tipo pizzi, arsenico e vecchi merletti, affascinanti e antiche dimore, vecchie signorine e inquietanti governanti, biblioteche polverose ( con cadavere) e tanto altro. Non importa che si tratti di una tra le scrittrici più lette e conosciute di tutti i tempi, non importa se il vicino di ombrellone sta leggendo un suo libro, e non importa neppure se trovate i suoi libri in edizione tascabile all'edicola sotto casa. Accantonate tutte le vostre snobistiche riserve e, quando avete tempo, tra un libro e l'altro, riscoprite questa bravissima scrottrice molto "pop" e, in questo caso, giustamente e meritatamente "pop". Ne ho letti tanti altri - di gialli- e se fossi un critico di quelli che stroncano avrei una lunga lista. Arguti, essenziali, interessanti ( e allo stesso tempo rilassanti) come lei pochi.
C'è solo un problema: crea dipendenza.

lunedì 16 luglio 2012

"AMORI E FOGLIE DI TE" - GANESHANANTHAN

V.V.Ganeshananthan, Amori e foglie di tè, Garzanti, 2008, pp.305

E' capitato che, dopo l'ultimo libro letto, abbia ordinato dei libri che tardano ad arrivare. Ed è anche capitato che sia andata per tre giorni, con i bambini, a trovare i miei genitori senza portarmi alcun libro. Pensavo di resistere, invece, in una sera di pioggia, ho pescato dalla libreria di mia sorella un vecchio romanzo di Rosamunde Pilcher, godibile nelle sue opere maggiori, ma assolutamente noiosa e banale in quello che ho trovato io. Al rientro, mentre rimuginavo sui libri che non arrivavano, mi è capitato tra le mani l'opera d'esordio della scrittrice srilankese, che vive a New York, dal nome complicato ma dallo stile poetico e accattivante. Yalini, la voce narrante, è una ragazza nata a New York  da genitori emigrati dallo Sri Lanka per sfuggire alla guerra quasi trentennale che dilania il loro Paese, tra la minoranza etnica tamil e la maggioranza singalese. Quello che leggiamo è il suo tentativo di ricostruire la storia della sua famiglia attraverso i racconti dei suoi genitori e dello zio materno Kumaran, malato terminale che trascorre gli ultimi mesi attorniato dai parenti a Toronto, luogo neutro e asettico che fa da sfondo ai racconti della sua vita, segnati soprattutto dall'appartenenza alle tigri tamil, intrecciati inesorabilmente alle vicende del suo Paese. Saga familiare al profumo di spezie che ci accompagna in un viaggio in un Paese lontano e poco conosciuto, mostrandocelo attraverso le elaborate cerimonie religiose induiste; e sarà proprio attraverso funerali e matrimoni, nel nuovo e nell'antico mondo, che proveremo a ricostruire  le storie dei protagonisti che, come in ogni famiglia, nascondono dei segreti.
Meravigliosa grandezza della letteratura: sono andata e tornata dallo Sri Lanka e non sono nemmeno stanca!  

lunedì 2 luglio 2012

IL LIBRO SELVAGGIO - VILLORO

Juan Villoro, Il libro selvaggio, Salani, 2008, pp. 218

E' una dichiarazione d'amore ai libri e alla lettura questo splendido romanzo dello scrittore e giornalista messicano Juan Villoro. Il tredicenne Juan, per l'improvvisa separazione dei genitori, è costretto a trascorrere le vacanze dallo stravagante zio Tito, possessore di un'immensa casa-biblioteca, dove si può camminare per ore, dove per non perdersi è necessario avere con sé una campanella e dove si possono vivere avventure entusiasmanti. Juan scoprirà che i libri si spostano senza essere visti, hanno ognuno un proprio carattere, si cercano il proprio lettore ideale, ciascuno è  uno specchio che riflette quello che il lettore pensa...E molto altro. Che saper leggere è un talento. Che i libri vanno condivisi e che i grandi lettori aggiungono qualcosa ai libri che leggono, migliorandoli. Juan sarà impegnato nella ricerca del misterioso "Libro selvaggio", che si farà leggere solo da un lettore speciale. Ma in questa ricerca troverà anche sé stesso e l'amore.
Una menzione particolare va alla figura dello zio Tito: personaggio profondo divertentissimo, vera anima del romanzo che beve litri di the alla pipa, cucina ispirandosi ai romanzi e intraprende la relazione col nipote - che non conosce - parlandogli dei suoi difetti. Geniale.

TONY E SUSAN - WRIGHT

Austin Wright, Tony e Susan, Adelphi, 1993, pp. 408

E' stato il mio libraio a consigliarmi questo libro del '93 ripubblicato l'anno scorso da Adelphi e devo ammettere che mi ha inquietato ( ed era sicuramente un intento dell'autore) e mi ha un pò deluso ( e non credo fosse un intento dell'autore).
L'aspetto più interessante consisite - a mio parere - nell'architettura del romanzo, costituito in parte dal romanzo d'esordio di Edward Sheffield, "Animali notturni", e in parte dalla lettura che na fa la sua ex-moglie Susan Morrow, alla quale Edward ha spedito l'opera per averne poi un giudizio. Le due parti sono sapientemente calibrate grazie ad un'alternanza di pagine del romanzo di Edward e pause nella lettura, accompagnate da riflessioni, piccoli gesti e ricordi di Susan. Ed è proprio nei pensieri e nelle riflessioni che accompagnano la lettura che sta' la grandezza di questo romanzo, che ci fa entrare direttamente nella testa di Susan, nei suoi sogni, nei suoi pensieri più banali o profondi, nelle sue paure inconfessate e nei suoi tanti ricordi. Ho apprezzato anche le riflessioni sulla lettura e la scrittura e l'uso del linguaggio, così immediato e apparentemente semplice.
Il resto, ovvero la trama angosciante e tragica del libro di Edward, avrei preferito non conoscerla e cercherò di dimenticarla in fretta. Soprattutto se avrò ancora intenzione di intraprendere un viaggio notturno in autostrada. Ma...de gustibus. Finale deludente.
 

GOL, INIZIA IL CAMPIONATO - I LIBRI DI PIETRO

Luigi Garlando, "GOL - Inizia il campionato", ed Il Battello a vapore, pp. 158

C'è voluto un pò prima che Pietro si decidesse a leggere questo romanzo sul calcio, il terzo di una lunga serie. Vi si narrano le avventure delle "cipolline", una squadra di calcio di otto bambini, con due ragazzine agguerrite in difesa, allenati dall'ex calciatore e cuoco Gaston Champignon. In questa terza avventura, dopo aver costituito la squadra, giocano il loro primo vero campionato, tra allenamenti, saggi di danza, litigi e scherzi.
Pietro dice: "Questo libro è fantastico perchè ti insegna ad allenarti con cose semplici e poi perchè- oltre alle parti scritte - ci sono i fumetti". 

L'INSALATA ERA NELL'ORTO, I LIBRI DI PIETRO

Nadia Nicoletti, "L'insalata era nell'orto", ed. Laboratorio Salani, pp.145

Con questo libro, che a casa nostra è diventato un "classico", prende il via anche la sezione dedicata ai bambini della scuola primaria, costituita dai libri letti e apprezzati da mio figlio Pietro, nove anni quasi.
L'abbiamo trovato per caso in biblioteca e abbiamo deciso di comprarlo perchè ci sono tante informazioni interessanti sulle piante dell'orto, su come coltivarle, sugli animaletti che ci vivono e tante ricette semplici  e naturali da fare con le proprie verdure assieme ai bambini, il tutto corredato da bei disegni. Per "contadini" in erba e bambini curiosi.
Pietro dice: " Le parti che preferisco sono: le ricette e le spiegazioni su come costruire un abbeveratoio e una mangiatoia per uccellini."

sabato 23 giugno 2012

LA COSA PIU' IMPORTANTE - I LIBRI DI BIANCA

Antonella Abbatiello, LA COSA PIU' IMPORTANTE, Fatatrac, 1998

Bella favola di tolleranza e fratellanza raccontate ai bambini attraverso la metafora degli animali del bosco, ciascuno dotato di caratteristiche che lo rende unico e importante per la vita in comune.
BIANCA DICE: " Giro io le pagine!"

DOV'E' LA MIA MAMMA ?- I LIBRI DI BIANCA

Doonaldson- Scheffel, DOV'E' LA MIA MAMMA?, Emme, 2009

Con questo primo libro inauguro la sezione di letteratura per l'infanzia, che sarà divisa in due categorie: i "LIBRI DI BIANCA" per bambini da 2 a 5 anni e i "LIBRI DI PIETRO" per i bambini della scuola primaria, dai 6 ai 10 anni.
In questa sezione troverete libri adatti soprattutto ad essere letti ad alta voce; data l'età dei piccoli è necessario che siano i genitori a far amare la lettura ai propri figli, quindi è bene trovare libri divertenti e interessanti che prevedano l'alternanza di voci diverse o di rumori. Spero si capisca che io e i miei bambini li abbiamo provati e letti insieme prima di proporveli: come per la sezione "adulti", non scrivo nulla in cui non credo.
In questo libro Scimmia non trova più la sua mamma e la farfalla Rita cerca di aiutarla. Ma...Rita non ha proprio idea di come sia fatta una mamma scimmia e si sbaglia sempre...Risate assicurate! Con il rischio che ve la chiedano ogni sera.
BIANCA DICE: "Ancora, ancora!".

UN POSTO PERFETTO, Lively (DA POCO LETTI)

Penelope Lively, Un posto perfetto, Guanda, 2009, pp.313

Se leggere almeno un libro di Charlotte Link può essere considerato un consiglio, leggerne uno ( e magari anche tutti) della Lively diventa un imperativo. Pochi scrittori hanno una capacità di introspezione psicologica dei personaggi pari a quella di questa scrittrice inglese quasi ottantenne, che ci ha regalato il suo ultimo romanzo nel 2009, edito l'anno dopo da Guanda.
Ci troviamo ancora una volta nella campagna inglese, in una grande casa edoardiana, dove vive Alison, madre e cuoca perfetta, e la sua numerosa famiglia. Attraverso i racconti incrociati dei diversi componenti, dei sei figli, di Alison, del marito Charles, padre assente e interessato solo ai suoi libri e di Ingrid, la ragazza alla pari rimasta per trent'anni, ognuno dei quali ci fornisce la sua porzione di verità e la propria visione dei fatti e della vita, possiamo ricostruire la storia di questa singolare famiglia che nasconde un importante segreto.
Scopriremo che nulla è come appare e che sotto ad una superficie di perfezione,se si gratta bene, si possono scoprire verità inquietanti.   

giovedì 21 giugno 2012

UNA SPOSA CONVENIENTE, Chabrol

Elsa Chabrol, Una sposa conveniente, Frassinelli, 2008, pp.301

Vi innamorerete perdutamente dei personaggi di questo poetico e spassoso romanzo, ambientato in uno sperduto paesino francese delle Alte Cevenne.
Juliette, adorabile protagonista di centouno anni, un mese e quattro giorni, il cui orologio digitale scandisce rumorosamente le ore e dà il ritmo al romanzo, osserva dal suo balcone i movimenti degli altri nove residenti di Pouligeac, tutti anziani e conosciuti da una vita. L'unico giovane è Pierrot, detto il Piccinino, di quarantasette anni che vive con la madre ottantenne e si presta ad aiutare in vari modi i suoi vicini, facendo loro la spesa e riparando qualsiasi cosa. All'improvvisa morte della madre, Pierrot decide di abbandonare il paesino e di cercarsi una moglie in città. Gli anziani rimasti decidono allora, per non perdere quell'aiuto prezioso, di allearsi e con l'aiuto di Franz e della "Svampita", pensionati da poco venuti a vivere lì, allestiscono una postazione internet a casa di Juliette con l'intento di trovare "una sposa conveninte" per il loro ragazzo. Non voglio svelare di più di questa commedia esilarante, infarcita di dialoghi scoppiettanti e di personaggi indimenticabili ma anche di tanta tenerezza e sentimenti profondi. Ci mostra i valori autentici e ci insegna come la vita, a saperla prendere, possa essere davvero un'esperienza indimenticabile.

LA FILOSOFIA DELLA PESCA...,Soleri

Sandro Soleri, La filosofia della pesca alla rana, Mursia, 2009. pp.210

Delicato romanzo di formazione dal sapore casereccio. Paolo, viene mandato dai genitori a trascorrere le vacanze da due vecchie zie, in un paesino di campagna del ponente ligure. Qui incontra una realtà molto diversa dalla sua e conosce Toni, il filosofo, Nuccio, suo coetaneo e Laura, di cui si innamorerà. A contatto con una natura forte e protagonista imparerà i principi della pesca alla rana, dell'amicizia e dell'amore, vivendo esperienze indimenticabili che lo segneranno per tutta la vita.
Nostalgico, poetico, scritto molto bene, piacerà molto anche ai più giovani.

mercoledì 20 giugno 2012

LA CASA DELLE SORELLE, Link

Charlotte Link, La casa delle sorelle, Corbaccio, 1997, pp.611

A mio avviso almeno un romanzo della Link andrebbe letto, per conoscere la particolare commistione di sentimenti e thriller di cui è capace questa scrittrice tedesca. Perchè non cominciare allora da "La Casa delle sorelle?" Questo romanzo utilizza l'espediente del ritrovamento di un antico manoscritto per mano di Barbara, avvocato tedesco di successo in crisi matrimoniale, che si rifugia col marito in una villa della campagna inglese e viene lì bloccata da un'eccezionale tempesta di neve. L'autrice del manoscritto, l'antica proprietaria della villa, Frances Gray, racconta tutta la sua vita, che si snoda dai primi del '900 fino agli anni '80, ripercorrendo tutte le tappe della storia d'Inghilterra e d'Europa. Sullo sfondo della nascita del movimento delle suffraggette e della prima guerra mondiale prima, della crisi degli anni trenta e dell'ascesa di Hitler poi, ci immergiamo nell'infanzia dorata di una donna fuori dal comune e nella sua turbolenta adolescenza londinese fino al ritorno nella vecchia casa di campagna, attraverso amori e indicibili sofferenze, più volte incarcerata, crocerossina al fronte, proprietaria terriera, sempre libera, indipendente e appassionata. E insieme a Barbara giungeremo infine alla scoperta di un terribile segreto, che la metterà in pericolo.
Un antica dimora inglese, una forte nevicata, un manoscritto ritrovato e tante ore davanti a sé: una condizione idilliaca, nonostante i disagi, per noi "biblomaniaci".

UNA PASSIONE TRANQUILLA, Simonson

Helen Simonson, Una passione tranquilla, Piemme, 2010, pp.486

Preferisco senza dubbio il titolo originale inglese, "L'ultima battaglia del maggiore Pettigrew", dell'esordiente Simonson, sia perchè focalizza da subito l'attenzione sull'azzeccato protagonista, sia perchè ci trasmette l'idea di una trama interessante e movimentata. Non c'è nulla di banale e "tranquillo", infatti, nell'incontro tra il sessantottenne maggiore Pettigrew, vedovo e Mrs Ali, proprietaria dell'emporio di un piccolo paesino inglese, anch'essa vedova, avvicinati casualmente dall'improvvisa morte del fratello del maggiore, che lo lascia sgomento e vulnerabile. Continueranno a frequentarsi, scoprendo una passione comune per la letteratura e per i the domenicali davanti al caminetto. La loro amicizia diventerà sempre più intensa scatenando  pettegolezzi nella piccola comunità e pregiudizi circa le origini pakistane di Mrs Ali. Avranno tutti contro: l'arrogante figlio del maggiore, Roger, interessato solo all'eredità, il nipote di Mrs Ali, che vorrebbe rinchiudere la zia in casa, affidata ai parenti e la "creme della società locale" apparentemente aperta  al multiculturalismo ma solo in apparenza. Starà al maggiore combattere allora la sua "ultima battaglia" in nome dell'amore. Come potrete facilmente notare si tratta ancora una volta di un romanzo di una scrittrice di origine anglosassone ma soprattutto di un romanzo di ambientazione inglese: confesso la mia passione per questo filone, assieme alla letteratura sudamericana e indiana. E vi chiedo: cosa c'è di meglio- durante un'estate assolata e calda come le nostre- di veder "vivere"  dei personaggi veri, raffinati e dotati di humor in un ambiente verdeggiante e fresco, magari con qualche nube all'orizzonte? Assolutamente niente.

IL LIBRO DI MISS BUNCLE, Stevenson

Dorothy Emily Stevenson, Il libro di Miss Buncle, Astoria, 1934, pp.316

Mettetevi comodi, magari con davanti una tazza di the, magari seduti  in giardino dopo aver potato le rose. E godetevi questo adorabile romanzo di ambientazione e humor inglesi, scritto nel 1934 dalla scrittrice scozzese D.E. Stevenson e ripubblicato da Astoria l'anno scorso. Commedia apparentemente leggera, nasconde in realtà una profonda conoscenza dell'animo umano che emerge con grande ironia dal tratteggio di tutta una galleria di personaggi, gli abitanti dell'immaginaria Rivargenton, bonariamente presi in giro fin dai nomi. Barbara Buncle, che vive con l'anziana governante Dorcas, trovatasi negli anni '30 in piena crisi economica - attuale vero?- decide, per risollevare le sue finanze, di dedicarsi all'attività " più semplice": scrivere un romanzo. Osservatrice acuta e poichè bruttina e insignificante, ignorata da tutti, decide di raccontare vizi e virtù dei suoi concittadini, firmandosi con uno pseudonimo. La sua opera diventerà un best-seller e scatenerà un putiferio nel tranquillo paesino, dove gli abitanti, inferociti per aver visto messa a nudo ciascuno la propria vera natura, cercheranno in tutti i modi il misterioso autore... La loro vita cambierà definitivamente dopo aver letto le gesta dei loro alter ego nel romanzo e anche quella di Barbara Buncle non sarà più la stessa. Delizioso,da assaporare lentamente.

IL QUADERNO DI MAYA, Allende

Isabel Allende, Il quaderno di Maya, Feltrinelli, 2011, pp.398

Devo subito confessare la mia passione per la letteratura sudamericana e per questo mi piace inaugurare questo mio blog con l'ultimo romanzo di Isabel Allende. Questo romanzo è concepito come il diario della diciannovenne Maya Vidal, che si racconta in prima persona nel suo viaggio da San Francisco fino ad un'isoletta sperduta nel sud del Cile, dove la manda la sua originale e carismatica nonna cilena per proteggerla dai "fantasmi" della sua vita precedente. Attraverso le pagine del "quaderno" impareremo a conoscere questa giovane donna e i bizzarri abitanti dell'isola, a cominciare dal misterioso Manuel che la ospita. Impareremo anche ad amare il paesaggio cileno e la forza della sua natura che, senza fretta, porteranno calma e gioia nel cuore distrutto di Maya, facendola rinascere alla vita, aprendola all'amicizia e alla solidarietà e facendole anche incontrare l'amore. Parallelamente al racconto di Chiloè, Maya ci racconta della sua vita precedente, della sua magica infanzia e del bellissimo rapporto con gli amati nonni, cui segue l'immenso e improvviso dolore per la perdita del nonno astronomo, l'amato "Popo", che le fa perdere ogni punto di riferimento, facendola precipitare sempre più in basso. Dal bullismo all'alcool, dalle comunità di recupero fino ai terribili mesi di Las Vegas, Maya non ci nasconde nulla  e si mette completamente a nudo.Sarà l'amore della coraggiosa nonna Nini a ripescarla dall'abisso, farla disintossicare e spedirla in Cile, al sicuro.
C'è tutto in questo romanzo della Allende: amicizie fortissime, verità nascoste, l'amore in tutte le sue declinazioni, la storia recente del Cile con riferimenti al golpe militare del '74 e anche tanta ironia, che ci porta spesso a sorridere, dopo esserci commossi. Tutto quello che dovrebbe esserci in un grande romanzo.

CHI SONO - TANTO PER CAPIRCI

Mi chiamo Raffaella Baderna, sono nata il 7 novembre 1974, e da quando ho memoria ho sempre amato leggere. Leggere e scrivere.
Mi sono laureata in Lettere Moderne nel dicembre 1999, all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in Storia del giornalismo, con una tesi sugli inserti culturali dei principali quotidiani italiani. Mi ha seguita il professor Paccagnini, che ora scrive per l'inserto domenicale del Corriere della Sera, "La Lettura".
Dopo la laurea, ho insegnato per alcuni anni italiano a manager e lavoratori stranieri in alcune multinazionali; esperienza che mi ha dato moltissimo, anche se hanno insegnato molto più loro a me, di quanto abbia potuto fare io, con tutta la buona volontà dei miei poco più che vent'anni. Nel 2001 mi sono trasferita a Canzo,CO, dove ho continuato ad insegnare, sia a stranieri sia ai ragazzi delle superiori per un noto istituto privato. Nel 2003 è nato mio figlio Pietro e da allora mi sono dedicata completamente a lui. Nel 2008 è arrivata anche Bianca; ora le mie giornate sono complete. Non ho mai smesso di leggere però e di scrivere mentalmente una recensione dopo ogni lettura. Mi piacerebbe contagiare quante più persone possibili con questa mia passione, dando indicazioni su opere che ho letto ed amato, tralasciando tutte le altre. Perchè leggere deve essere un piacere sempre e un divertimento, oltre che un viaggio sempre diverso che ci fa scoprire ogni volta una piccola parte di noi.

Se in libreria vi sentite più felici che in pasticceria....

se quando entrate in una casa cercate subito una parete ricoperta di libri per sentirvi a vostro agio...

se vi piace tuffare il naso tra le pagine aperte a caso di un libro e aspirare l'odore della carta stampata...

se, oltre a leggere, non fareste altro che parlare di libri...

se avete sempre un libro con voi perchè non si sa mai...

se vi piace consigliare il libro giusto all'amico giusto...

se vi sentite tranquilli solo con due o tre volumi che vi aspettano intonsi sul comodino...

allora siete nel posto giusto. 

Questo blog è dedicata alla passione per la lettura.